Innanzitutto mi presento: mi chiamo Matilde e ho appena compiuto 23 anni. Ho studiato presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici San Pellegrino di Rimini e a febbraio di quest’anno (2021) ho conseguito la laurea triennale.
Dopo la laurea, non sapendo ancora che strada intraprendere, essendo stata ostacolata, come tutti noi negli ultimi due anni, dalla pandemia e considerando anche le varie problematiche che in parte precludono molti giovani dal mondo del lavoro in Italia, ho deciso di informarmi sulle varie alternative.
Facendo varie ricerche online, ho trovato il Servizio Civile Universale.
Servizio Civile Universale vuol dire impegnarsi in un progetto finalizzato alla difesa non armata e nonviolenta della Patria, all’educazione, alla pace tra i popoli e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana, con azioni concrete per le comunità e per il territorio.
Per poter rientrare nel programma è necessario avere un’età compresa tra i 18 e i 28 anni. La durata del servizio è di 12 mesi.
Esistono diverse modalità attraverso le quali si può svolgere il servizio civile (si può scegliere, per esempio, se svolgerlo all’estero o in Italia); tanti sono anche gli specifici enti dove si può fare attività.
Per quanto mi riguarda nello specifico, ho scelto di svolgere il mio servizio civile nella mia vecchia scuola elementare, da maggio 2021 a maggio 2022.
Dall’inizio della mia esperienza fino ad ora ho affrontato due realtà diverse: quella del centro estivo, curato dalla Cooperativa Millepiedi, e quello della scuola elementare.
Da giugno ad agosto 2021 il mio compito è stato quello di offrire il mio aiuto agli educatori del centro estivo. Essendo una volontaria e non un’educatrice, il mio lavoro si è limitato all’aiuto durante l’organizzazione delle attività di compiti e di gioco e al prendermi cura dei bambini del centro con più difficoltà. L’intento principale del centro estivo è stato quello di far socializzare il più possibile tutti i bambini (dai 5 ai 14 anni), soprattutto quelli con più difficoltà, ovvero bambini nello spettro autistico o con difficoltà motorie, difficoltà di linguaggio o difficoltà comportamentali.
Tutti gli educatori che hanno lavorato al centro estivo, insieme a noi ragazzi e ragazze del servizio civile, si sono impegnati nel far sentire tutti (compresi gli altri educatori e noi del servizio civile) accettati e inseriti all’interno del gruppo. Anche tutti i bambini, di conseguenza, si sono impegnati nello stare insieme e nel rendere partecipi tutti gli altri.
La comunicazione non verbale è stata il fulcro di questi tre mesi passati insieme.
Quindi posso affermare di aver imparato molto da questa esperienza e di essere cresciuta molto dal punto di vista umano.
Il servizio civile mi ha messo davanti a una realtà che tutti dovrebbero conoscere: far parte di questa piccola comunità mi ha fatto capire come esistano diversi modi per comunicare con le persone e di come noi, come esseri umani, molto spesso ci limitiamo e rimaniamo fermi nella nostra superficialità.
Soprattutto per quanto riguarda l’educazione, negli anni in cui io ho frequentato la scuola dell’obbligo, ho notato una grande limitazione per quanto riguarda l’educazione di bambini e ragazzi con bisogni speciali o con difficoltà dell’apprendimento, cosa che per fortuna sta evolvendosi e sta cambiando negli ultimi anni.
La socialità tra i bambini e i ragazzi dovrebbe essere l’obiettivo numero uno degli insegnati e gli educatori, in modo che nessuno si senta escluso dal gruppo classe e venga a scuola felice e di conseguenza, più disposto a imparare.
Con il concludersi del centro estivo, ho cominciato a lavorare nella scuola.
Qui il mio compito è quello di aiutare le maestre delle classi quinte nello svolgimento delle lezioni.
Il mio consiglio a chiunque stia leggendo è quello di considerare di donare un anno della propria vita al servizio civile, qualunque sia la sua aspirazione di vita, perché è sicuramente un’esperienza che ti cambierà e ti farà vedere il mondo con occhi diversi, cosa che vale molto più di molti altri lavori.
Matilde Mengucci
Operatrice volontaria presso Istituto Comprensivo n.1 Riccione